Introduzione: traduttori e traduzioni
Come diventare traduttore? È una domanda che ci viene posta di frequente e che a volte ci fa sorridere. Spesso infatti sentiamo frasi del tipo:
– Ho un amico/un parente che sa benissimo 3 lingue, ve lo posso presentare?
– Con la traduzione non si vive, ormai ci sono i traduttori automatici (!)
– Non uso CAT Tool, uso Word e Google Translator (!)
– Devo fare una ricevuta. Che cos’è?
…e altre amenità di questo genere.
Con questo articolo vorrei smentire dei falsi miti sulle traduzioni e sottolineare tutte le caratteristiche (i “pilastri”) che possono rendere un professionista delle lingue un traduttore professionale, permettendo a lui o a lei di VIVERE con le traduzioni a tempo pieno. Prima di passare ai 4 pilastri della traduzione, mi piacerebbe fare il punto sulle domande di cui sopra.
Basta sapere bene una lingua per diventare traduttore?
Assolutamente no. La conoscenza di una o più lingue straniere non implica necessariamente che una persona possa redigere correttamente un testo scritto nella propria lingua. Ho sottolineato “propria” perché tradurre in lingue diverse dalla propria è a mio avviso un rischio troppo grande, in quanto la proprietà di linguaggio di un madrelingua istruito non può mai e comunque essere paragonabile a chi ha imparato una lingua in età più adulta. Risulta già difficile trovare qualcuno che scriva bene nella propria lingua, figuratevi in un’altra! Pertanto chiunque voglia approcciarsi alla traduzione deve disporre di 3 qualità fondamentali: background culturale dovuto alle numerose letture in diversi campi, capacità di scrivere correttamente e in modo fluido e curiosità infinita nell’imparare cose nuove.
Mentre le prime due qualità devono essere curate nel tempo e non possono essere acquisite in modo istantaneo, la terza, ovvero la curiosità, può essere sviluppata grazie all’esperienza e alla comprensione della terminologia specifica di un settore. Nel modulo di Terminologia del nostro corso Translate for Life spieghiamo proprio come addentrarsi in un campo nuovo e trovare tutta la terminologia specifica necessaria per una traduzione. Con queste qualità “nello zaino”, potete partire per lo splendido viaggio nel mondo della traduzione!
Si può vivere di traduzioni?
Il lavoro del traduttore, proprio come quello di qualsiasi professionista in qualsiasi settore, implica la ricerca di nuovi clienti, la contrattazione e la creazione di una propria “immagine” e di una propria credibilità. Quello che molti danno per scontato è che il lavoro arrivi automaticamente, senza doversi dare da fare!
Occorre davvero un grande impegno per creare un proprio portafoglio clienti, offrendo tariffe accettabili (e non tutti sanno quali siano), lavorando inizialmente con impegno e cercando i clienti nei posti giusti (siti specializzati, offerte di lavoro, gruppi Facebook e molto altro). Molti spunti e suggerimenti sono forniti nel modulo Ricerca clienti del nostro corso Traslate for life. Se ci si impegna con costanza e seguendo i giusti consigli, si può arrivare a guadagnare fino a 3.000-4.000 € al mese netti (non scherzo, ne è un esempio il sottoscritto!), tutto questo lavorando da casa e gestendosi con le e-mail sul cellulare o in mobilità. Tra l’altro i traduttori automatici sono ancora talmente scadenti che nessuna azienda seria affiderebbe il suo sito web o tanto meno un contratto legale a questi “mostri” 😉 Potete stare tranquilli, questa professione ha ancora vita lunga!
Posso lavorare senza strumenti di traduzione e diventare comunque traduttore?
Prima di tutto è necessario capire cosa sono gli strumenti di traduzione! Ovvio che le prime cose che vengono in mente sono dizionari, siti Internet e glossari, ma questi sono gli strumenti ovvi, che qualsiasi traduttore (o anche solo commerciale estero) dovrebbe avere, non hanno nulla a che fare con gli strumenti che supportano nella traduzione, ovvero i cosiddetti CAT Tool (Computer Assisted Translation, ovvero traduzione assistita dal computer). Questi strumenti permettono di memorizzare tutto quello che si è tradotto, inserire glossari specifici e mantenere una coerenza terminologica non solo all’interno della traduzione in corso, ma anche nei mesi e, si spera, negli anni successivi. Non dovete riscoprire l’acqua calda ogni volta: un termine tradotto può essere recuperato con un clic e frasi simili possono essere riproposte, in modo da crearsi un “corpus” di traduzioni riutilizzabili e di fonte sicura (la fonte siete voi!).
In un mondo come quello odierno dove rapidità, coerenza e qualità la fanno da padroni, non è concepibile lavorare come traduttore professionista senza l’utilizzo di un CAT Tool, Trados Studio ad esempio, che è utilizzato dal 90% delle agenzie a livello mondiale. Per saperne di più sui CAT Tool, potete leggere l’articolo seguente da noi appositamente redatto: https://www.lionspeech.com/2019/06/12/cat-tool/. Non si finisce mai di imparare vero?
Come mi faccio pagare dopo avere svolto una traduzione?
Molti traduttori alle prime armi (ma spesso anche traduttori esperti quando cambiano regime fiscale) credono che dopo il lavoro arrivino i soldi, così per magia. Occorre invece spesso produrre un documento, ricevuta o fattura, che attesti il lavoro effettuato e possa permettere al committente di pagare. È proprio come quando fate la spesa e vi danno lo scontrino! Nel vostro caso, prima fate lo scontrino e poi vi pagano, ma il concetto è lo stesso 😉
Sapete fare una ricevuta con ritenuta d’acconto? O una fattura? Cosa comporta l’apertura di una partita IVA? In realtà è tutto molto semplice e più veloce di quanto non sembri, ma è necessario imparare le cose fondamentali. Nel modulo Ricerca nuovi clienti del corso Translate for Life spieghiamo non solo come trovare clienti, ma anche come fare una ricevuta o una fattura. Senza queste nozioni di base, non potete iniziare nessun tipo di attività, nemmeno quella di barbone freelance (bhè, magari per quello in effetti non è necessaria la fattura, ma non saranno molti di voi ad aspirare a questa brillante carriera immagino)!
Vediamo dunque i 4 pilastri fondamentali per diventare traduttori. Conoscendo queste basi, sarete in grado di intraprendere una carriera di successo nel mondo della traduzione.
Come diventare traduttore – Pilastro 1
Terminologia
La terminologia è uno degli scogli più complessi quando si ha a che fare con la traduzione di testi tecnici, siti Internet di aziende e spesso anche saggi e manuali. Non si può tradurre senza conoscere le tecniche di ricerca terminologica, che partono dai dizionari specialistici, fino ad arrivare alla ricerca per immagini su Google e passando da lingue ponte e utilizzo delle virgolette su Google.
Lo sapevate ad esempio che se ricerco su Google “rotismo epicicloidale” con le virgolette o senza ottengo risultati diversi? Oppure che con la ricerca avanzata di Google (ma anche con altri motori di ricerca) si può limitare la ricerca a una certa lingua o addirittura a un certo paese? E avete tutti un dizionario tecnico delle lingue conoscete, se non più di uno oppure “cercate su Internet che tanto lo trovate”?
Se avete risposto di “no” anche solo a una di queste domande, significa che potete ancora migliorare molto nella ricerca terminologica…e vi assicuro che, dopo anni di esperienza, c’è ancora tanto da imparare!
Per riuscire a svolgere ricerche terminologiche eccellenti, sono 3 i passaggi di base fondamentali:
1) Sapere quali dizionari usare, quali sono i migliori e dove trovarli. Potrebbe sembrare scontato, ma sapete davvero quali sono le differenze tra il Dizionario “L’inglese tecnico e scientifico” a cura di Edigeo della Zanichelli , con voci tutte separate tra loro (almeno fino all’edizione 2005), e il “Grande dizionario tecnico inglese”, detto “Il Marolli” della Hoepli? Immagino che se traducete dall’inglese li avrete entrambi…o no?
2) Sapere fare le ricerche su Internet e sui motori di ricerca, usando eventualmente lingue ponte (ossia lingue intermedie per arrivare a trovare il termine finale), ricerca per immagini e ricerca avanzata per lingua e paese. Se siete traduttori immagino usiate tutti i giorni queste tecniche, incluse le virgolette nelle ricerche e i confronti tra file PDF con l’uso di “parole bandierina”. In caso contrario, seguiteci!
3) Costruirsi rapidamente un background e un glossario dell’argomento. Se ci atteniamo ai punti 1 e 2, siamo già a cavallo, ma una delle caratteristiche fondamentali di un traduttore dovrebbe essere la curiosità, come abbiamo detto prima. Cercate dunque di capirci qualcosa sull’argomento prima di iniziare, se non avete la più pallida idea del settore. Non è semplice, ma è anche quello che rende bella la professione.
Per orientarvi nello scegliere su quale campo focalizzarvi, io suddividerei le traduzioni in 3 macrocategorie:
– Traduzioni tecniche e commerciali: traduzioni di manuali, brochure, libretti di istruzioni, siti web specialistici, documentazione tecnica in generale
– Traduzioni legali: traduzione di contratti, sentenze di tribunale, vertenze, atti notarili, documentazione legale in generale
– Traduzioni letterarie: traduzione di romanzi e saggi, traduzione di siti web narrativi e non specialistici e tutte le traduzioni che richiedano uno stile specifico ma senza un linguaggio tecnico specialistico complesso.
In verità a volte i confini tra queste macroaree sono abbastanza labili. Infatti una traduzione di un sito web può contenere terminologia tecnica o citazioni letterarie, a volte anche nella stessa pagina!
Un contratto legale potrebbe vertere su un macchinario da assicurare o su danni ad attrezzature tecniche specifiche e allo stesso modo un saggio “letterario” potrebbe contenere parole scientifiche di un determinato ambito. Si capisce che è praticamente impossibile rinchiudersi una macroarea specifica, ma occorre essere abbastanza flessibili per spaziare tra i diversi campi ed è proprio per questo che la terminologia è sempre e comunque fondamentale, anche qualora si sia puntato a un settore specifico!
Per quanto riguarda le traduzioni mediche, sono forse quelle che richiedono una cura maggiore, sia per l’argomento abbastanza delicato, sia perché il materiale disponibile è spesso scarso e molte abbreviazioni sono difficili da decifrare. Sicuramente un buon dizionario medico come il “Gould Chiampo” della Zanichelli può essere in questo caso un ottimo supporto.
Vorrei sottolineare inoltre che in particolare le traduzioni tecniche possono spaziare dagli argomenti più disparati: da una lavatrice a una sabbiatrice industriale (che cosa sarà mai?), da una macchina agricola a un referto medico. Si può davvero sapere tutto?!?! La risposta è “ni”: non è necessario sapere tutto, ma cercare di comprendere meglio possibile il testo e cercare immagini e chiarimenti su Internet, spiegazioni su Wikipedia e considerare anche i file di riferimento.
In relazione alle traduzioni legali, invece, la difficoltà consiste non solo nella terminologia giuridica, bensì anche nelle formule specifiche e nella conoscenza delle leggi, a volte diverse nei singoli paesi. Proprio per questo è da considerarsi come categoria a parte per quanto concerne le traduzioni. Anche in questo caso esistono dizionario giuridici ed economici a cui appigliarsi, come il “Dizionario di inglese legale applicato” di Serena de Palma, ma si può ricorrere anche ad alcuni siti specifici, quali EUR-Lex e il Droit bilingue (sito svizzero tradotto nelle 3 lingue principali della Confederazione svizzera: italiano, tedesco e francese).
Se dunque pensavate di sapere tutto, ma davvero tutto sulla terminologia, vedrete che c’è un mondo che si nasconde dietro questa parola apparentemente così semplice, un mondo che sveliamo ad esempio nel modulo Terminologia del nostro famoso corso Translate for life.
Come diventare traduttore – Pilastro 2
CAT Tool e strumenti di traduzione
No, no, ragazzi, fermi tutti, non stiamo parlando di traduttori automatici o altre amenità. Nonostante Google Translator e DeepL stiano leggermente migliorando, una traduzione professionale non si può assolutamente affidare a strumenti “stupidi” definiti “intelligenti”. Nessun computer potrà mai (almeno da qui a una ventina di anni) scrivere, pensare e contestualizzare come un essere umano, inventare slogan, adattare proverbi o trovare terminologia altamente complessa. Quello della traduzione automatica è un mito diffuso tra le persone che vogliono risparmiare per poi chiedersi perché non vendono o non vengono stimati all’estero. Ma davvero? Considerando che Google Translator traduce “Maggio” in tedesco come “Kann” (“può”! Provare per credere), si può ritenere ancora molto lunga la strada perché qualsiasi macchina possa sostituire la mente umana.
Dunque cosa sono invece i cosiddetti “CAT Tool”? Sono strumenti di traduzione indispensabili al traduttore per memorizzare tutto quanto da lui o lei precedentemente tradotto: frasi, vocaboli e testi in generale. Questi programmi software sono composti da una memoria di traduzione (Translation memory o TM in gergo tecnico) e dal programma effettivo che permette di estrarre il testo vero e proprio dal file (Word, Excel, ma anche file grafici come PowerPoint o InDesign), in modo che il traduttore abbia il testo originale da un lato e possa scrivere la traduzione dall’altro. Molto meglio che tenere file affiancati e rovinarsi gli occhi cercando di confrontarli sia in fase di traduzione che di revisione!
Per semplificare, i componenti dei CAT Tool sono sostanzialmente i seguenti:
a) Una Memoria di traduzione o TM: un database contenente tutte le frasi (dette “segmenti” in gergo tecnico)
b) Un programma di conversione, che estrae il testo dal file e mi permette di tradurlo all’interno del programma
c) Un programma di terminologia (opzionale, spesso si usa la TM per fare delle ricerche): un database terminologico che evidenzia le traduzioni dei lemmi tecnici del cliente
Quali sono i CAT Tool più noti e utili? Vediamoli insieme:
1) Trados Studio: rappresenta sicuramente lo strumento di traduzione più usato dai professionisti, è abbastanza semplice da usare (lo spieghiamo in modo dettagliato nel nostro corso Translate for Life) ed è davvero difficile lavorare se non si riesce ad averlo. Si può acquistare la versione Freelance a un prezzo inferiore rispetto a quella completa, ma è comunque un investimento da fare se si vuole lavorare in questo ambito.
2) Transit: usato soprattutto in Germania e Svizzera, crea le memorie di traduzione dai file precedentemente tradotti. A mio avviso l’interfaccia grafica è molto scadente, ma ha un prezzo abbordabile e può essere richiesto gratuitamente alla STAR Italia, iscrivendosi come traduttore freelance.
3) Across: simile a Trados, ma molto più complesso da comprendere. Ha il vantaggio di essere gratuito nella sua versione di base e si può iniziare a usarlo subito, anche solo per fare un po’ di pratica.
4) OmegaT: completamente gratuito, anche se abbastanza rudimentale, ma almeno più semplice da usare per iniziare. Spesso, a un livello più avanzato, vi verrà richiesto l’utilizzo di più di un CAT Tool, ma il mio consiglio all’inizio è di investire su Trados Studio, magari provandolo anche gratuitamente per 30 giorni, in quanto dal punto di vista lavorativo è davvero quello che può permettervi il salto di qualità.
Nel nostro corso Translate for Life, spieghiamo direttamente tutte le caratteristiche del programma, con esempi a video ed esercitazioni pratiche. Con il modulo CAT Tool da un’ora, potrete già sapere utilizzare i CAT Tool!
Come diventare traduttori – Pilastro 3
Trovare nuovi clienti
Client offline o dal vivo
Il problema maggiore per un traduttore o per qualsiasi altro libero professionista che voglia espandere il suo portafoglio clienti è proprio questo: come e dove trovo nuovi clienti?
Il mondo non è cambiato poi così tanto! Per acquisire nuovi clienti, dovete conoscere rapidamente tante persone nuove, che sappiano quello che fate e che possano a loro volta spargere la voce e supportarvi. Siate sinceri e dite semplicemente a vostri amici e conoscenti qualcosa come: “Ho frequentato il corso Lionspeech e ho l’attestato da traduttore. Voglio intraprendere questa professione. Se tu, qualche tuo amico o la tua azienda ha bisogno di traduzioni dall’inglese all’italiano, puoi tranquillamente dare il mio numero e riuscirò a fare il migliore rapporto qualità/prezzo”. Questo è quello che con i commerciali della Lionspeech chiamiamo “Marketing da bar” e vi sembrerà strano…ma funziona davvero!
Ovviamente, come la frase di esempio di prima, dovete fornire dei requisiti di base, che valgono anche per le altre forme di marketing e che la frase sopra citata riassume bene:
– Avere una qualifica (anche più di una). Io cito ad esempio il corso della Lionspeech per traduttori, un’autoritas nel campo
– Dire in quali lingue si traduce e cosa si fa esattamente
– Assicurare un ottimo rapporto qualità/prezzo. Non ho scritto “un prezzo basso” perché il prezzo è soggettivo e dipende dal percepito. Se una persona pensa che la traduzione possa fargli guadagnare milioni o salvare un parente allora è disposto anche a pagarvi molto ovviamente, ma se non riuscite a trasmetterne il valore reale (e quello dipende da voi), allora si affiderà ai nostri adorati Google Translator o il cugino della migliore amica che in prima elementare ha studiato inglese (aiuto!).
Ma, a parte il “marketing da bar” quali sono le altre forme di interazione personale, prima di passare alle interazione online? Dove possiamo incontrare altri professionisti e potenziali clienti? In periodi normali (epidemie, guerre civili o decreti casuali permettendo), si possono trovare clienti e contatti dal vivo in:
a) Fiere: ce se sono ovunque, in tutta Italia, a volte l’ingresso è gratuito o non costa molto. Sarà ovviamente necessario avere dei biglietti da visita, che ormai si possono anche realizzare online a poco prezzo.
b) Reti di traduttori e associazioni: AITI e ANITI ad esempio, le due associazioni italiane di traduttori più famose. Le quote di iscrizione sono abbastanza ridotte e si trovano molti colleghi e potenziali partner.
c) Reti di netwkorking: sono reti di professionisti strutturate in modo da scambiarsi referenze reciproche, conoscersi e collaborare. La più famosa è BNI, una rete internazionale che si trova in quasi qualsiasi città italiana e diffusissima anche all’estero. Potrete entrare in contatto con persone di tutto il mondo e, grazie all’App, contattare anche potenziali partner italiani e stranieri. L’unico problema è il prezzo, che si aggira attorno alle 80 € + IVA al mese, nulla di trascendentale, ma che può essere un ostacolo inizialmente, in assenza di risorse finanziarie. Un ultimo consiglio, soprattutto per chi è alle prime armi, è quello di proporre “un mese di collaborazione gratis”, in particolare se volete iniziare come traduttori in-house e vedere come funziona all’interno di un’azienda. Lavorare gratis? Io? Dopo tutto quello che ho studiato? Molti potrebbero storcere il naso e aggrapparsi con le unghie e coi denti al reddito di cittadinanza, ma si tratta di un mese, una specie di prova per farvi conoscere, e se mostrerete il massimo impegno, potrete conoscere personalmente il vostro datore di lavoro e fare esperienza. Nella peggiore delle ipotesi, rimane quest’ultima, cosa che il reddito di cittadinanza non dà 😉
Per i freelance potrebbe essere un vero “abbraccio al nuovo cliente” offrire “la prima traduzione gratis fino a un massimo di 2000 parole”. È probabile che il cliente se ne approfitti la prima volta, ma potrete dimostrare che sapete lavorare, avete investito una giornata di lavoro circa per il vostro futuro!
Clienti online
Anche quando si punta a trovare clienti online, ovvero su Internet, il mio consiglio è comunque di “portare offline” tutti i potenziali clienti/contatti che si conoscono online, ad es. vedersi (anche solo in videochiamata) con un contatto di LinkedIn interessante o partecipare a cene/feste organizzate da gruppi Facebook di settore. Ma state tranquilli: costruito il vostro parco clienti, potrete per la maggior parte del tempo stare comodamente a casa vostra davanti al computer in ciabatte, anche se a mio avviso un po’ di socialità, soprattutto nel nostro campo, va sempre coltivata. Ed è questo l’errore che fa la maggior parte dei traduttori: scrivono e-mail (dal contenuto a volte anche discutibile) ad agenzie all over the world sperando che qualcuno risponda (e magari subito)! Succede ovviamente, ma se ne devono inviare migliaia, ben fatte e incentrate su cosa puoi offrire tu a loro e non chi sei, cosa che probabilmente, a meno che tu non sia Lady Gaga o Bradley Cooper, non interessa a nessuno. Quindi, prima di iniziare con le potenziali fonti di clienti online, alcuni consigli quando inviate e-mail, presentazioni etc.
Questi suggerimenti valgono sempre e in qualsiasi campo:
1) Oggetto dell’e-mail o della comunicazione chiaro e conciso: “Un professionista dell’inglese al tuo servizio” o “Aumenta le tue vendite grazie a un traduttore inglese specializzato”.
2) Evidenziare cosa potrebbe servire alla persona oggetto della vostra comunicazione, non cosa fate (mi scuso sempre con Lady Gaga e Bradley, per loro non vale) . Invece di “Sono plurilaureato con 42 master in traduzioni cinesi e la mia insegnante ha detto che sono il migliore dell’universo”, come spesso vedo, anche se in forma più velata, è meglio scrivere: “Vorrei mettere a vostra disposizione la mia esperienza pluriennale nel campo delle traduzioni dal cinese per migliorare e aumentare le vostre relazioni con le aziende cinesi e i potenziali clienti cinesi, in modo da permettervi di fare crescere il vostro fatturato in modo esponenziale”. Crescita del mio fatturato esponenziale? Magari ci posso anche fare un pensierino…
3) Cercare di ridurre al minimo il curriculum, evidenziando però gli studi e le esperienze di pertinenza o modificandole “liberamente” (senza però mentire, please!) per adattarle al ruolo che volete ricoprire (in questo caso il traduttore). Se ad esempio avete lavorato al McDonald e poi al bar di vostra zia Carmen, non scrivete solo nei lavori “McDonald, servizio clienti” o cose simili, ma: “McDonald, contatto frequente con clienti internazionali e gestione in multilingua delle ordinazioni e delle richieste della clientela”. Sempre panini davate, ma sicuramente quello che viene percepito da chi legge è qualcosa di totalmente diverso!
Vediamo ora quali sono i siti/social sui quali trovare clienti online:
1) Proz
Il sito Proz.com è una delle piattaforme principali per i traduttori. Contiene migliaia di agenzie di traduzione in tutto il mondo, con la relativa valutazione, e iscriversi è assolutamente d’obbligo, anche perché è possibile ricevere offerte di lavoro. Solitamente la versione gratuita è sufficiente per riuscire a trovare molto lavoro, ma deve essere usata correttamente, cosa che insegniamo nel nostro corso Translate for Life, ad esempio. Come Proz, esistono altri siti simili quali TranslatorCafé, Acolad, Scrybs e UpWork, ma sicuramente Proz è il più famoso e noto.
2) LinkedIn
LinkedIn permette di creare una rete professionale con la quale si rimane sempre collegati ed è possibile collaborare. Come dicevo prima, però, soprattutto per LinkedIn vale il discorso di “rapporto personale”. Sarebbe dunque sempre necessario parlare con un potenziale cliente anche dal vivo, dopo avere costruito una relazione virtuale, altrimenti è molto difficile che si ricordino di noi!
3) Facebook e Instagram: anche se uno penserebbe che possano essere le piattaforme migliori per trovare potenziali clienti, in verità sono spesso concepite più per coltivare le amicizie che le relazioni professionali. In Instagram le immagini la fanno da padrone e quindi sarebbe essenziale utilizzare un programma gratuito per crearsi un bel logo o una sponsorizzazione da pubblicare ogni tanto sul proprio profilo. Per quanto riguarda Facebook, invece, i gruppi possono essere davvero una miniera d’oro, sia per la formazione, sia per la conoscenza di potenziali clienti. Infatti ci sono gruppi tematici nei quali ricercano spesso traduttori e interpreti e sono davvero tantissimi! Noi di Lionspeech abbiamo ad esempio il gruppo “Traduzione: crescita e formazione” e la pagina FB “Lionspeech”…che dovete ovviamente assolutamente seguire 😉
Esistono inoltre delle mailing list specifiche alle quali iscriversi, come Langit (per i traduttori scientifici) e Biblit (per quelli letterari) e ovviamente esiste San Google dove possiamo sbizzarrirci in ricerche fantasiose del tipo “Cercasi commerciale estero” (quell’azienda avrà bisogno di traduzioni si suppone) o semplicemente “Cercasi traduttore”. Qui potete dare sfogo alla vostra immaginazione, sempre ricordando che il contatto umano è lo scopo finale di qualsiasi ricerca clienti! Spieghiamo in modo più approfondito come trattare i clienti, stabilire i prezzi ed emettere ricevuta o fattura nel nostro corso Translate for Life e nel nostro articolo “Come calcolare il costo di una traduzione?”, che vi consiglio di leggere.
Come diventare traduttore – Pilastro 4
Farsi trovare dai clienti
Se sicuramente il pilastro 3 ci porta a conoscere e instaurare collaborazioni con nuovi potenziali clienti, come sarebbe invece se fossero loro a contattare direttamente noi? Un’utopia? No di certo! È quello che gli addetti ai lavori chiamano “Marketing”, arricchendo un po’ il concetto con paroloni quali internazionalizzazione, SEO, indicizzazione sui motori di ricerca e l’alienante “brand authority” (reputazione online sembrava brutto nonostante avesse già un termine inglese al suo interno!). Dietro a questi paroloni e a concetti a volte astrusi, si cela un unico obiettivo: farsi conoscere online. Ma come faccio? Mica sono “Chiara Ferragni” o “Fedez” io! E poi traduco, non mi occupo di moda, stile, scienza o compagnia bella. Ho per voi una notizia sensazionale: quello che vale per i “Ferragnez”, vale allo stesso modo anche per voi. La costruzione di una reputazione online, o per lo meno la costruzione di una visibilità online, sono di importanza fondamentale perché i clienti alzino la cornetta e chiamino per richiedere i vostri servizi.
Quali sono dunque i passi da seguire per fare accorrere clienti, senza dovere muovere un dito? Vediamoli uno a uno:
1) Costruirsi un sito web: il sito web rappresenta il nostro biglietto da visita verso il mondo. Senza di questo siamo dei completi sconosciuti, non abbiamo identità digitale e dunque nel mondo attuale praticamente “non esistiamo”. Per avere siti web a basso prezzo si possono contattare degli esperti in siti per traduttori, come la nostra Chiara Rovaldi, docente del modulo di Webmarketing del nostro corso Translate for Life, oppure costruirsene addirittura uno in autonomia. Ormai sono tantissimi i programmi per farlo e io consiglio ad esempio di leggere l’articolo del grande Salvatore Aranzulla su come creare il proprio sito web (https://www.aranzulla.it/creare-un-sito-web-gratis-2920.html). Alcuni esperti sostengono che a volte il sito web non è più necessario e sono sufficienti i social, ma a mio avviso un social ti fa essere “uno tra tanti” e può essere un volano per il tuo sito web, ma non può racchiudere la tua essenza, i tuoi lavori, la tua esperienza e i tuoi articoli come può farlo un sito. Cosa aspettate allora? Cominciate a progettare! Senza dimenticare di inserire un blog con articoli interessanti, che scriverete con l’avanzare della propria carriera!
2) Adeguare tutti i profili LinkedIn, Facebook e Instagram: anche se usate i social per diletto, non significa che dobbiate nascondere quello che siete, il vostro lavoro o quello che amate fare, anzi! Vedo che la maggior parte delle persone ha quasi paura di mostrare parti del proprio lavoro sui social, come se il lavoro fosse qualcosa di brutto e cattivo. Why? Dovete essere orgogliosi di quello che fate, modificando le informazioni generali dei vostri social con “Traduttore o traduttrice professionista”, parlando di qualcosa che state traducendo, di un esame di traduzione che vi sta appassionando. Questo è quello che vi rende dei professionisti veri. Spesso nemmeno i vostri amici sanno quello che fate! Tutti devono sapere qual è l’attività che volete svolgere in futuro e diventare vostri sostenitori. Andate quindi subito sui vostri social e modificate le informazioni in modo che TUTTI sappiano che siete traduttori e potete fornire tale servizio. Può anche essere utile creare una pagina Facebook/LinkedIn o un account Instagram separato, ma essendo persone e non aziende il mio consiglio è: usare la vostra immagine e sponsorizzare voi stessi è la cosa migliore che possiate fare. La gente si fiderà di VOI e non cambierà fornitore perché è legato a VOI, non perché gli intessi qualcosa della Mario Rossi Corporation che avete creato per credervi immediatamente Donald Trump dopo un giorno di lavoro!
Inoltre per “conquistare” i vostri clienti dovete pubblicare contenuti utili, meglio se originali, ma anche semplicemente inserendo link e spunti di interesse (come i nostri articoli, piccola marchetta) ogni tanto sulle vostre pagine Facebook, Instagram e LinkedIn. Un piccolo appunto: se non avete un profilo su questi 3 social, fatevelo immediatamente! Dovete essere presenti in tutti e 3 per avere una visibilità a 360°!
3) Pubblicare articoli su siti di altri: mentre per pubblicare articoli sul proprio Blog non è ovviamente necessario chiedere alcuna autorizzazione, per pubblicare articoli su siti di altri occorre ovviamente chiedere il permesso al proprietario. Questa modalità di pubblicazione, detta “guest blogging”, è molto usata da tantissimi professionisti e va a vantaggio sia di chi ospita l’articolo sia di colui o colei che l’ha scritto: da un lato infatti, il sito potrà avere un traffico maggiore e dunque anche una maggiore visibilità pubblicando un bell’articolo su un argomento specifico e, dall’altro, l’autore potrà comparire su un sito autorevole e dunque usufruire di pubblicità gratuita per i propri servizi. Che dire…un traduttore è anche uno scrittore no? Allora cominciate a scrivere e contattate la Lionspeech, ad esempio, che sarà lieta di pubblicare sul suo blog un articolo interessante e ben scritto!
4) Fare video: i video ormai sono intorno a noi, ne vediamo decine al giorno, su social, Youtube o persino in televisione e nei telegiornali. Non possiamo più vivere senza video ed è per questo che, per vivere, ne dobbiamo fare! Non c’è da meravigliarsi che Tik Tok, uno degli ultimi social famosi basato proprio sui video, sia aumentato in modo esponenziale negli ultimi anni e continui a crescere! Un celebre “tiktoker”, Antonio Parlati, ha acquisito milioni di follower grazie alle sue pillole di inglese ed è riuscito a trasmettere la sua passione a un numero spropositato di persone. Ora non solo guadagna dai social, ma le sue lezioni di inglese sono tra le più apprezzate (e pagate). Perché non fare lo stesso? Non tutti siamo portati a fare video o a insegnare, ma qualche video anche breve è alla portata di tutti coloro in possesso di un telefono o di un computer. Il mio consiglio è dunque quello di fare video, pubblicarli sui social che preferite ed entrare così in contatto anche “con l’anima” delle altre persone. Siate sinceri, parlate di quello che sapete e fatevi conoscere. Sarà il modo migliore per diventare dei microinfluencer e acquisire clienti che già vi apprezzano ancora prima di conoscervi. Per alcuni esempi, potete visitare la nostra pagina Youtube e iscrivervi.
Conclusione – Diventare traduttore
In questo articolo ho cercato di fornire i 4 pilastri fondamentali per riuscire ad avere successo nel campo della traduzione e a vivere con questo meraviglioso lavoro. Le cose da sapere sono davvero tante e non è facile riassumerle in un articolo, ma sono sicuro che seguendo questi consigli e tenendo sempre questi suggerimenti a portata di mano, potrete fare passi da gigante. Terminologia, CAT Tool e ricerca di clienti sono temi fondamentali in qualsiasi lavoro nel settore linguistico. Approfondiamo ciascuno dei 4 pilastri nel nostro famoso corso Translate for Life che potete acquistare qui.
Naturalmente siamo sempre a vostra disposizione per qualsiasi domanda e saremo lieti di conoscervi presto, perché l’unione fa la forza!
Un abbraccio multilingue e multiculturale
Ing. Marco Tedeschi
Lionspeech – All you can speak!
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